TAPPA 16° giorno, 7 ottobre: da Gållivare alle rive del Lago di Abisko nei pressi di Bjorklinden

Strada verso Kiruna

La mattina prima di partire lasciamo un po’di noccioline per gli scoiattoli, la prossima tappa è Jukkasarvjk lontana 111km. Ad un certo punto sulla strada vediamo un cartello che indica Vittangi e un parco di alci, finora non ne abbiamo visto nessuno, anche se io aguzzo lo sguardo nelle fitte foreste e nulle radure. Sarà un'inutile deviazione di 50km tra andata e ritorno visto che il parco è chiuso e gli alci persi nelle infinite foreste, meglio per loro pensiamo e rifacciamo la strada che comunque è bellissima. Max si ferma anche a rimettere dritto un cartello che indicava la nurse degli alci, sarà anche per quello che di quei grandi e schivi animali non se ne vide nemmeno l’ombra scura.

Alle 13 siamo a Jukkasarvjk, giriamo un po’ nel piccolo paesino Sami, facciamo una piccola spesa alla Coop, dove non troviamo neppure del pane fresco, vediamo piccole signore Sami, rotondette e timide e quasi nessun’altro in giro.

Andiamo a mangiarci dei frugali panini nel bosco “lappone” che circonda il paese, Max trova una pietra incisa e dipinta con una svastica rossa proprio accanto al Nirvan, una passeggiata col sole rivela tappeti di muschio, molti alberi tagliati e accatastati e grandi formicai di formica rufa (rossa).

Sosta bosco di Jukkasarvjk

Nella città mineraria di Kiruna, dall’aria un po’ sovietica, decidiamo di consultare un gommista per uno dei nostri pneumatici che continua a sgonfiarsi, ma il gommista era in pieno cambio gomme da neve e così abbiamo proseguito tenendolo "sotto pressione" quasi ogni giorno, così s’impara :-)!

Dopo Kiruna i boschi si sono diradati per lasciare il posto ad alberi bassi e contorti già completamente spogli. Siamo in Lapporten come dice un cartello, il paese del sole di mezzanotte e infatti qui il sole, in questi primi giorni di ottobre, è già un piccolo globo sfuocato e lattiginoso che si può guardare ad occhio nudo e che compie uno stretto arco nel cielo.
Il paesaggio è quello della tundra piatta e piena di pantani, intorno montagne innevate, e tra le rare strisce di azzurro una sensazione di inospitalità che ritroveremo magistralmente trasfusa in un dipinto nella galleria d’arte di Goteborg intitolato “ A grey feeling from above” .

Sugli scarni documenti di cui disponiamo si dice che in questa zona il punto migliore per vedere l’aurora boreale è vicino il lago di Torne-Träsk, lo costeggiamo per km, ed arriviamo nell’Abisko National Park. C’è una grande Reception per i turisti, ma è vietato fermarsi col camper (!) nei suoi grandi parcheggi per i visitatori, così, un po’ infastiditi dalla mancanza di ospitalità svedese, cerchiamo di confermare la nostra buona fortuna nel trovare una bel posto per il pernottamento e proseguiamo qualche km sulla E10.

Strada sul lago di Torne-Träsk

Andiamo avanti sulla strada che si mantiene vicino al lago, passano pochi camion a tutta birra e qualche rara automobile e finalmente troviamo un bello e vasto Parking sulla E10 (Coordinate Google: 68° 25.931', 18° 40.230'). Il parcheggio è gratuito con servizi igienici "del tipo a secco" come si trovano molto spesso in Svezia, ci sono degli scivoli per mettere in acqua le barche e un gruppo di cince che penso che stiano per migrare a sud fino alla nostra casa in italia dove arrivano sempre prima dell’inverno. Le salutiamo come care amiche e metto sotto il NirVan, al riparo della pioggia, una manciata di briciole di pane che il mattino dopo sono sparite.

L’ora migliore per vedere l’Aurora è fra le 21 e le 23, così ci sediamo sui sedili anteriori, sperando che il cielo non si copra troppo di nubi. È vero, l’acqua del lago mantiene libera l’atmosfera sopra di noi e iniziamo a vedere lunghe strisce di luce chiara che si muovono cambiando forma improvvisamente, ad un certo punto lunghi filamenti fosforescenti che dal polo salgono in alto. Non riuscivamo a credere a tanta fortuna, davvero magico, un regalo del grande nord a noi appena arrivati, è vero era un’aurora sottile e sbiadita, ma noi eravamo felici e riconoscenti, il chiarore che saliva dal basso a giocare con l’oscurità era del tutto diverso da tutto quello che avevamo visto prima in cielo.

 

 

 

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Memory remains:

Ash to ash - Dust to dust - Fade to black - Fortune, fame - Mirror vain - Gone insane... Fortune, fame
Mirror vain - Gone insane... Dance little teen goddess - Fortune, fame - Mirror vain - Gone insane
But the memory remains