TAPPA 17° giorno, 8 ottobre: dal Lago di Abisko (S) a Morsvikvatnet (N)

Dopo la sosta sul lago di Abisko, oggi si parte per Narvik in Norvegia. Siamo eccitati e “il sentimento plumbeo che scende dall’alto” non riesce a spegnere il nostro entusiasmo. Costeggiamo ancora il lago e quando finisce ci sembra di perdere un compagno, scivoliamo nella tundra tra raggi di sole e arcobaleni e molte nuvole grigie che si attardano sui monti innevati. Le cime sono bianche di neve e arrotondate nel tipico effetto causato dello scorrimento dei ghiacci. Poi terminano anche le distese di erica rossastra e ci sono solo enormi pietraie di minerali ferrosi che si staccano da monoliti lisci e bagnati.

Passiamo Riksgränsen, l’ultimo paese svedese, a 200 km a nord del circolo polare, dove ho appena letto che si effettuano le prove invernali di molti dei veicoli prodotti in Europa. Bene, vuol dire che anche il nostro Sprinter 316 NGT a metano detto NirVan ha passato il test, ottimamente anche: è stato perfetto, sempre.

La frontiera con la Norvegia è tra questi enormi accumuli di massi e macigni con piccole casette nere e grigie appollaiate sopra, come fragili giocattoli. Nessuno bada al nostro passaggio e noi iniziamo a scendere come quota, ma ancora a salire come latitudine e in un punto disabitato tra i laghetti di Bjørnfjellvegen, tocchiamo i 68° e 30', il nostro punto più a nord, evviva!

Passato il confine Max chiede di fare rifornimento d'acqua al camping di Narvik che si trova poco prima della città e dove i gestori Norvegesi si dimostrano molto gentili e collaborativi così come gli abitanti di Narvik e del nord della Norvegia che abbiamo incontrato.

Dopo tanto vuoto le grandi case moderne di Narvik sono sconcertanti, ma siamo sulla mitica E6 che ci porterà giù giù sino ad Oslo e ormai non si può sfuggirle, se non quando finisce sulle fauci aperte di un traghetto di Skarberget che fa avanti e indietro ogni ora sul fiordo di Tysfjorden, non sembra uno scioglilingua? Saliamo sul traghetto insieme a alcune auto e un camion alle 14,50, costa 130 NOK e dura mezz’ora. C’è una foto del TonTo che registra che siamo in mezzo al mare e andiamo alla velocità Gps di 20 km/h., non è poi tanto TonTo!

Dopo ritroviamo le foreste dorate di Buoládak, lunghe e sottili cascate bianche che scivolano giù dalle montagne nere, alcune arrivano ai bordi della strada e vanno ad ingrossare i fiumi e i torrenti dalle acque chiare e vorticose scavalcate dai ponti, vere e proprie opere di ingegneria umana in continua lotta contro gli elementi. L’E6 serpeggia sinuosamente tra le brume, non c’è quasi nessuno, il vasto nord esiste solo per i nostri occhi…

Norvegia, E6 Buoládak, Tysfjord (1)

+

Norvegia, E6 Buoládak (2)

Tra tanta bellezza serena non è difficile trovare un posto nel bosco dove riposare, basta prendere una stradina laterale sul far della sera e trovare uno spiazzo (ccordinate google 67° 43.595', 15° 54.691') sul Lago di Morsvikvatnet (N).. è tutto vero, ma anch’io, se non avessi le foto a testimoniarlo, penserei di averlo sognato.

Facciamo due passi sul lago e lungo il torrente e poi noi e NirVan andiamo a dormire, circondati dal buio più scuro e dalle stelle più lucenti, con la melodia delle civette e delle bolle d’aria che scoppiettano nell’acqua. Sarà una delle notti più tranquille e isolate del nostro viaggio, se mai tornassi lassù cercherei ancora quel lago, il cui nome non so pronunciare e anche se non lo rivedrò più, sono felice ed appagata solo di sapere che esiste.

 

 

 

TORNA ALLA LISTA TAPPE

 

 

Memory remains:

Ash to ash - Dust to dust - Fade to black - Fortune, fame - Mirror vain - Gone insane... Fortune, fame
Mirror vain - Gone insane... Dance little teen goddess - Fortune, fame - Mirror vain - Gone insane
But the memory remains