5° GIORNO 17 APRILE LONETHAL - KARLSRUHE

Il giorno si annuncia davvero freddo e piove, ma nulla ci può fermare, con giacche, sciarpe e scarponi da trekking, camminiamo fino alla base della formazione rocciosa e saliamo sul sentiero sdrucciolevole. Finalmente vediamo la Bocksteinhohle da vicino! (Gps 48.55423, 10.15463)

Bocksteinhohle Grotta

Troviamo tre cavità, la più grande è larga ma poco profonda e dei visitatori recenti hanno eretto all’interno tanti piccoli stupa di pietra, che bene si addicono all’atmosfera del posto. Io porto spesso con me quando vado nei boschi, qualcosa per gli animali, briciole per gli uccelli e formaggio per topini e altri mammiferi, perciò sono molto felice quando Max dice di avere sentito qualcosa muoversi tra le foglie secche nella caverna. Decidiamo di mettere i doni fuori dalla grotta in alto e mentre siamo lì un piccolo roditore con la pelliccia rossiccia ci passa davanti. A lui sono destinate le nostre offerte e speriamo siano state gradite.

Oggi la temperatura è scesa di molto, quelle riportate online dicono che siamo vicini allo zero termico. Il freddo percepito ci avvicina fisicamente alle ere passate, quando i ghiacci lambivano queste zone, perciò ritorniamo volentieri al nostro Shelter viaggiante :-) e ci riscaldiamo con un thè caldo.



Ripartiamo a piedi per la Hohlen Stadel (Hohlenstein) GPS: 48°32'58.3" N - 10°10'16.1"E (48.549519, 10.171136), temiamo che il tempo peggiori e infatti inizia a piovere, ci muniamo di ombrello e kway per affrontare il sentiero ai margini del bosco che fiancheggia i pascoli; arriviamo alla caverna dopo aver superato alcuni turisti e visitiamo la vasta grotta che è del tutto aperta al pubblico e offre, ancora oggi, un magnifico rifugio dal vento freddo.

L’ingresso è poco elevato sul terreno boscoso, davanti c’è un piccolo ruscello che metteva a disposizione acqua e i nei dintorni si poteva raccogliere legna per il fuoco.



Molte tracce di focolari sono presenti in vari punti dell’antro. Ci sono alcune aperture sulla volta, perfetti camini per i falò e non ne accendiamo uno perché non abbiamo una pietra focaia e un po’ di fungo legnoso da usare come esca. Accendere con un accendino a gas non sarebbe appropriato… Ci sono spaccature più piccole ai lati della principale, graziose dependance, dove forse giocavano in bambini costruendo piccole frecce e modellando frammenti di selce lasciate dagli adulti. Se tutto è troppo prosaico, scusateci, ma il luogo invita a immaginare scene di vita quotidiana dell’età della pietra, e anche se non vogliamo regredire del tutto alle nostre origini, l’atmosfera che avvolge questi siti riporta indietro nel tempo.

Hohlen-Stadel Hohlenstein



Ritorniamo al nostro rifugio su ruote di fronte all'altra grotta e pranziamo, ammirando per l’ultima volta la Bockstein vicino a noi.



Alle 13 partiamo per Karlsruhe, grande città sul Reno, dove pensiamo di fermarci per la notte. Incontriamo un po’ di traffico sulla A8 e sulla A5 e quando arriviamo al grande fiume sono le 17,30.




Un’applicazione del tablet ci mostra le aree di sosta camper d’Europa, ne scegliamo una proprio sulla riva del Reno, ma è sull’altra sponda. Così ci ritroviamo a traghettare il Reno con una coppia di cigni che segue il battello nella sua traversata.

Reno: Ferry Boat



L’area di sosta tuttavia è piccolissima e con il fondo molto fangoso per le recenti piogge. In realtà non è un'area di sosta camper, ma un posteggio per pescatori, evitatelo!: (Am Rhein freier SP: 76776 Neuburg-Rhein- Gem. Hagenbach GPS: N 48.972752 – E 8.243093).

Ne selezioniamo un’altra che però si trova sulla riva destra, mentre noi siamo sulla sinistra! Il navigatore ci costringe a fare un loop :-), ci fa riattraversare il Reno su di un ponte autostradale e ci porta finalmente al Camper Park che si trova proprio sotto il suddetto viadotto, ma questo è peggio di quello di prima: l’aria puzza di scarichi industriali, ci sono alte ciminiere a poche centinaia di metri e si sente il rumore dell’autostrada sopra di noi, perciò ci spariamo via da quel posto orribile!: Parkplatze: 76187 Karlsruhe-Maxau-am Yachthafen.

Max per fortuna ricorda che mentre attraversavamo il Reno col traghetto, vide, sulla sponda che stavamo lasciando, un bel Parking sulla riva. Ritorniamo da dove eravamo già passati ma ne vale la pena, finalmente ci sistemiamo a ridosso delle massicciate che delimitano il fiume.
Una lunga e grande chiatta risale il Reno, Max la sta filmando quando il pilota ci saluta con un sonoro colpo di sirena.

Il Parking è in mezzo alla natura, grande, gratuito, semierboso e verso sera tutte le auto se ne vanno, rimaniamo noi e un altro camper a godere di un favoloso tramonto sul Reno, coi cigni, i gabbiani e i germani reali. Consigliato: GPS 48.97785, 8.25816



Pernottamento sul Reno


 

 

 

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Shelter from the Storm:

..Ero cotto dalla stanchezza, sepolto da una grandinata, avvelenato dai rovi e stremato dal sentiero, cacciato come un caimano; arrivavo, distrutto, dai campi di grano. Ho sentito neonati piangere come una colomba, e vecchi con i denti rotti attoniti e senza amore. Capisco la tua domanda, amico, siamo abbandonati e senza speranza? In un piccolo villaggio sulla collina si sono giocati i miei vestiti, ho patteggiato per la salvezza e mi han dato una dose letale. Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono stato ripagato con lo scherno. Beh, vivo in un paese straniero ma sto per attraversare il confine; la bellezza cammina sul filo del rasoio, un giorno la farò mia. Se solo potessi tornar indietro all'ora in cui lei e il tutto nacque: "Entra", disse - "Ti darò riparo dalla tempesta"..