TAPPA 10° giorno, 1° ottobre: da Karlev (Isola di Öland) a Norrköping (S) (pernottamento nella Campingvägen, Norrköping)

Dopo il risveglio e aver tolto la condensa della sosta notturna sui vetri del camper, iniziamo il periplo dell’isola segnalata come Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, ma come potrete constatare anche voi dalle foto è stata un po’ una delusione.

È piatta, con pochi alberi, la luce grigia di quel giorno la intristiva, i siti runici non erano indicati e alle 11 tagliamo per Solberga sul lato orientale sperando di cambiare paesaggio.

Finalmente troviamo i Menhir, grandi, piccoli, in cerchio o allineati e dopo alcuni km tra casette che vendevano sacchetti di patate e forse anche le zucche che ornano i loro vialetti, troviamo la grande pietra incisa di Lerkaka vicino ad una fila di ben cinque mulini a vento.

La pietra era interessante sia perché presentava inclusioni fossili di conchiglie marine, sia per l’incisione che mostrava il corpo di un drago o di un serpente formato da rune, in un insieme che trasmetteva distintamente il lontano spirito di quelle genti e la lontanissima vita biologica che una volta viveva sul nostro pianeta. Siamo rimasti ad ammirare il menhir per molto tempo, purtroppo sia le rune che il cartello che le accompagnava erano incomprensibili per noi , ciò che per ora vi posso dire è che l’isola di Öland fu abitata già durante l’età della pietra, che una relativa prosperità giunse nell’età del ferro, che qui data i primi secoli della nostra era, mentre i siti odierni ricalcano fedelmente i successivi insediamenti vichinghi, che attraversarono il Baltico davanti all’isola e arrivarono alla costa russa per risalirne i fiumi. Davvero interessante, non vedo l’ora di poter approfondire l’argomento e di farvi partecipi di qualche ulteriore notizia.

Arriviamo dopo pranzo al museo di Himmelsberga, che raccoglie testimonianze e reperti degli insediamenti umani sull’isola, ma è chiuso! Un uomo ed una donna vanno separatamente qua e là con due carriole, molto composti e poco inclini al sorriso, comunque ci permettono di entrare nella corte di una tipica costruzione contadina della quale troverete le mappe e le foto. Richiamano la nostra attenzione di attuali abitanti di campagna, i tetti ricoperti di fasci ordinati di stoppie e l’erba ed il muschio che li rende ancora più belli. Spesso abbiamo speculato sulla possibilità di trasformare il nostro tetto in un prato d’erba, già anni fa, prima ancora di vederne uno dal vivo come oggi. Il cortile ha anche una zona recintata con le principale piante aromatiche, timo, lavanda, menta, artemisia, finocchio e tante altre, tutte in un piccolo spazio curato con passione ed amore.

Stiamo per lasciare Öland che alla fine ci è piaciuta, molto rurale, con un’aura arcaica, una lunga striscia di terra piatta, come indica il nome Öland, lo stesso che designa e descrive l’Olanda, formato dai termini “bassa-ö” e “ terra- land”.

Dopo questa dotta dissertazione linguistica e dopo visto gli ultimi scorci dell’isola, ritorniamo sul continente ripassando il ponte e riprendiamo a salire per la costa,

sempre occhieggiando i fiordi che sembrano laghi e i laghi che sono invece fiordi, l’acqua è sempre scura di tannino benché limpida, la strada li costeggia, ci passa sopra a pochi centimetri.

Decidiamo di fermarci a Norrköping, a fare la spesa e a pernottare, l’esperienza ci ha insegnato che i campi sportivi nordici sono sempre in luoghi magnifici nel verde, così quando ne vediamo l’indicazione stradale la seguiamo e arriviamo in un posto che si chiama Camping vage, cioè Via del camping (Campingvägen, Norrköping, Sweden), infatti c’è un camping che noi disdegniamo e a cui preferiamo un ampio park gratuito circondato da prati. Coordinate google 58° 35.310', 16° 8.555'

 

 

 

TORNA ALLA LISTA TAPPE

 

 

Memory remains:

Ash to ash - Dust to dust - Fade to black - Fortune, fame - Mirror vain - Gone insane... Fortune, fame
Mirror vain - Gone insane... Dance little teen goddess - Fortune, fame - Mirror vain - Gone insane
But the memory remains