TAPPA 3° GIORNO 15 APRILE ULM – GROTTE SULL’ACH


Il giorno dopo raggiungiamo a piedi il centro storico di Ulm, dentro le vetuste mura, che ora fanno da fondamenta a piccole casette con giardini fioriti.


Entriamo da uno stretto viottolo in Marktplaz, l’antica piazza del mercato, ancora lastricata in pietra, con alberi e la fontana del Delfino posta davanti al grande edificio comunale eretto nel 1370, il Rathaus. Su ogni facciata scene bibliche dei vizi, virtù e comandamenti, affrescati da Martin Shafner nel 1540, ben si fondono con l’architettura gotica tedesca ed i suoi tetti spioventi.

Mentre ammiriamo le innumerevoli scene, scorgiamo una targa dipinta che ricorda l’astronomo Keplero giunto qui nel 1627, per dare alle stampe le sue osservazioni astronomiche note come le Tavole Rudolphine. Ad Ulm Kepler ha soggiornato spesso, incontrando i dotti della famosa università.

Ulm, Marktplaz

Questa è una storica città, patria e asilo di studiosi e ricercatori geniali, ricca di commerci, ma attenta al progresso scientifico, come dimostra anche il complicatissimo orologio astronomico posto nel 1520 sulla facciata principale: le sue innumerevoli lancette dorate brillano così tanto oggi, colpite dal sole, che è difficile capirne tutte meccanismi e le letture, ma Keplero lo avrà visto sicuramente e lo avrà trovato un semplice passatempo.

In un angolo della piazza, al numero 9, c’è l’Ulmer Museum, allestito in una magione antica, i cui parquet scricchiolanti accompagnano la nostra visita: tra i molti reperti di epoca preistorica e storica, custodisce anche l’Uomo-leone, una statuetta di 30 cm considerata la più antica scultura figurativa del mondo. Risale a 40.000 anni fa, è stata ricavata da una zanna di mammut e raffigura un uomo, forse uno sciamano, con il volto leonino.



Il reperto è stato scoperto nel 1939 ridotto ad un migliaio di frammenti; il puzzle è stato completato solo di recente con l’aiuto di un programma computerizzato che ne ha permesso l’assemblamento. L’Uomo-leone proviene da un sito preistorico noto come Hohlestein Stadel, una grande caverna che si trova ad una trentina di chilometri a nord –est di Ulm e meta delle prossime tappe.

Molte vetrine dispiegano una grande varietà di manufatti della Ceramica Lineare, tra cui un grande vaso di terracotta che Max rivendica subito come una propria opera dimenticata nel suo accampamento danubiano qualche migliaio di anni fa.




Nel pomeriggio ripartiamo alla ricerca della grotta di Hohle Fels, abitata per tutto il Paleolitico sino al Neolitico, dove sono state ritrovate molte piccole sculture in pietra e in avorio di mammut. La più bella secondo noi è una piccola oca in avorio, raffigurata nel momento in cui si tuffa in acqua. Un flauto ricavato dall’osso di un’ala di cigno selvatico rivenuto qui, testimonia l’amore dell’uomo preistorico per la musica.

Setacciando con cura due metri di sedimenti sul suolo della caverna i pazienti archeologi hanno trovato un’altra statuina in avorio, databile al 30.000 BCE, che rappresenta una figura femminile con seni e fianchi molto pronunciati: la Venere di Hohle Fels, la più arcaica del suo genere mai ritrovata sinora. Deve aver rappresentato l’ideale di bellezza e di fertilità dei primi Sapiens che giunsero qui e specificatamente dei Cro-Magnon, una variante genetica dell’Homo Sapiens, che per primi occuparono l’Europa, scalzando i Neandertaliani.



Dai ritrovamenti in Francia e ai Balzi Rossi in Italia si è costatato che gli individui erano di alta statura, fino a 1,90 di altezza, con nasi aquilini e grande capacità cranica. Attestati dapprima nel Vicino oriente si diffusero in tutti i continenti e nel corso di questi viaggi l’uomo di Cro-Magnon si è congiunto con sette tipi di donne con diversi tipi di DNA mitocondriale: Ursula (aplogruppo U) trovata in Siberia, Xenia (aplogruppo X), Tara (T) e Helena (H) trovate in Europa nel Paleolitico, e poi Katrine (K) e Velda(V) evolutesi nel Mesolitico e infine Jasmine (J) venuta dal levante nel Neolitico, per dare origine ai principali aplogruppi mitocondriali diffusi nelle popolazioni europee moderne.

La grotta Hohle Fels si trova in una formazione rocciosa nella valle formata dell’antico letto del Danubio, che ora scorre più a Est.
Il sito è verde e boscoso, il piccolo fiume Ach scende tranquillo tra rive erbose e le anatre ancora solcano le sue acque limpide.
Non è indicata sulla Strada B492, ma le nostre coordinate ci conducono nei pressi; dopo aver attraversato la ferrovia, percorriamo una stradina sterrata che termina proprio sotto una grande parete di roccia chiara. GPS: N 48°22'45" - E 09°45'20" (Google: 48.379167, 9.755556)



L’entrata della grotta è ampia ma chiusa da un cancello, è aperta solo la domenica, da maggio a ottobre, per poche ore. Le ricerche degli archeologi sembrano aver lasciato il sito intatto, per il resto non deve essere ora molto frequentato. L’ambiente è suggestivo, le rocce che ci sovrastano aumentano la sua aura arcaica e il bosco di grandi faggi ne acuisce la vetustà. Non c’è nessuno a portata di vista, siamo soli con i nostri antenati e il silenzio ci parla dei loro giorni.

Ci fermiamo per la notte (GPS: 48.379723, 9.752354) nel Parking sulla sponda opposta dell'Ach a poche decine di metri della caverna, una leggera pioggia vela il tramonto, mentre una grande aquila torna volteggiando al suo nido sulla falesia. Dal parking è visibile la grotta ed è il miglior punto di accesso tramite un ponticello sull'Ach. Consigliamo quindi questo parcheggio per la visita alla grotta e per un tranquillo pernottamento ascoltando il vento fischiare tra le rocce della grotta..

Hohle Fels Grotta



Pernottamento Hohle Fels

 

 

 

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Shelter from the Storm:

..Ero cotto dalla stanchezza, sepolto da una grandinata, avvelenato dai rovi e stremato dal sentiero, cacciato come un caimano; arrivavo, distrutto, dai campi di grano. Ho sentito neonati piangere come una colomba, e vecchi con i denti rotti attoniti e senza amore. Capisco la tua domanda, amico, siamo abbandonati e senza speranza? In un piccolo villaggio sulla collina si sono giocati i miei vestiti, ho patteggiato per la salvezza e mi han dato una dose letale. Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono stato ripagato con lo scherno. Beh, vivo in un paese straniero ma sto per attraversare il confine; la bellezza cammina sul filo del rasoio, un giorno la farò mia. Se solo potessi tornar indietro all'ora in cui lei e il tutto nacque: "Entra", disse - "Ti darò riparo dalla tempesta"..